venerdì 30 agosto 2013

CHI BEN COMINCIA: Sofia si veste sempre di nero di Paolo Cognetti

Buondì tesorucci! 
Le vacanze son belle che finite, e io torno con una serie di post e rubriche che non facevo da tempo, tipo questa! 
E' da tantissimo tempo che non ve la propongo. Vi ricordo comunque che non è una mia idea ma di Alessia, del blog Il profumo dei libri, una donnettina davvero adorabile che ha idee davvero adorabili :D 

In realtà ho ben quattro recensioni da propinarvi, di libri che, in un modo o nell'altro, mi hanno lasciato qualcosa, perciò sono recensioni non semplici, quindi mentre le scrivo e penso a come parlarvene, vi lascio con l'incipit del prossimo libro sul comodino: Sofia si veste sempre di nero. 
Cognetti lo voglio leggere da una quantità di tempo allucinante, ma non ho mai avuto modo di farlo. Qualche settimana fa, entrando in libreria, l'ho trovato sullo scaffale delle novità (anche se proprio novità non è) e allora ho pensato di cogliere la palla al balzo, va da se che lo sto aprendo solo ora. 
Vi lascio all'incipit! 

Le poche regole della rubrica:
- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti

Sofia si veste sempre di nero di Paolo Cognetti

Morire
è un'arte, come tutto il resto.
Io lo faccio in un modo eccezionale.
Io lo faccio sembrare un inferno.
Io lo faccio sembrare reale.
Ammetterete che ho una vocazione. 

Sylvia Plath

PRIMA LUCE


Una notte l'infermiera si affacciò alla finestra del reparto e vide il furgone di lui fuori dall'ospedale. Gli abbaglianti lampeggiarono tre volte, poi si accesero di nuovo quando lei alzò il braccio per salutare. Chiese il cambio alla sua collega e scese per le scale di servizio fino all'ingresso fornitori, e lì, sotto una pioggia autunnale, l'uomo abbassò il finestrino e le disse di avere preso delle decisioni. L'infermiera lo squadrò, incerta se credergli o meno. Controllò che nessuno li vedesse e lo fece salire al primo piano, dove trovò una stanza vuota in cui potevano parlare in pace. 
Nei baffi di lui c'era un sapore di vino sotto a quello solito di fumo. In camera la abbracciò e la spinse verso il letto, ma aveva modi che a lei non piacevano e fu respinto. Dece l'offeso. Aprì la finestra, accese una sigaretta e guardò fuori. Dopo un minuto disse: "Se piove ancora un po', qui ci spuntano le pinne come ai pesci". 
"Allora?", chiese l'infermiera. "Mi Spieghi cosa sei venuto a fare?"



Allora? Non so, questa è la prima pagina, intera, del libro. Forse avrei dovuto copiarne un po' di più, per riuscire a capire chi è quest'uomo e che tipo di rapporto ha con l'infermiera. Ho voluto copiarvi anche la poesia iniziale, di Sylvia Plath, che personalmente a me piace moltissimo. A voi piace? 
Voi cosa state leggendo? Mi scrivete qua sotto nei commenti l'incipit? Vi aspetto :D
Un bacio, Sonia. 




4 commenti:

Lasciate un segno del vostro passaggio, sarò felicissima di leggerlo e rispondere :D