mercoledì 2 gennaio 2013

RECENSIONE: Fight Club di Chuck Palahniuk + citazioni

Buongiornoo! Sono contenta di tornare con le mie recensioni in questo nuovo anno e contentissima di poter iniziare con questa! Fight Club è IL romanzo e già  mi manca.
Titolo: Fight Club
Autore: Chuck Palahniuk
Casa Editrice: Piccola Biblioteca Oscar Mondadori
Anno Pubblicazione: 2003 (ristampa)
Prezzo: 9,50 €
Pagine: 224 ca., brossura con alette
ISBN: 978-88-04-50835-9



Tyler Durden è un giovane che si trascina in una vita di bugie e fallimenti, disilluso dalla cultura vacua e consumistica che impera nel mondo occidentale. Sua unica valvola di sfogo sono gli incontri clandestini di boxe nei sotterranei dei bar. Tyler crede di aver trovato una strada per riscattare il vuoto della propria vita, ma nel suo mondo non c'è posto per alcuna regola, freno, o limite.

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RECENSIONE

Tutte le parti in corsivo sono citazioni. 


"Tyler mi trova un posto da cameriere, dopodichè c'è Tyler che mi caccia una pistola in bocca e mi dice che il primo passo per la vita eterna è che devi morire. Per molto tempo però io e Tyler siamo stati culo e camicia."


Credo che la cosa più difficile, quando leggi un romanzo del genere, è fare una recensione, spiegare a parole ciò che hai provato, ciò che ne pensi.

Per me è veramente difficile in questo momento, perchè l'ho amato talmente tanto da non riuscire a mettere una parola dietro l'altra.
Fight Club è il non-prodotto di un mondo consumistico. Fight Club ti fa capire che quando tocchi il fondo puoi solo risalire, e risalire è bello, è giusto.
Palahniuk è uno scrittore divino, a mio parere, impietoso, gretto, ripetitivo e cadenzato. Se siete in cerca di un romanzo facile, non leggete Fight Club. Perchè è dissacrante, ti sfibra fisicamente.

"Piangere è facile nel buio soffocante, chiuso dentro qualcun' altro, quando vedi che tutto quello che riuscirai mai a combinare finirà in spazzatura. 
Tutto quello di cui potrai mai andare fiero finirà buttato via. 
E io sono perso dentro."

C'è quest'uomo che rappresenta un po' tutti noi (soprattutto in questo momento), che non ha nome, e io credo che Palahniuk lo abbia fatto apposta, perchè quest'uomo potrebbe chiamarsi Carlo, potrebbe chiamarsi Sonia, potrebbe chiamarsi in qualsiasi modo, perchè rappresenta ogni essere umano sulla faccia della terra.
Quest'uomo vive una vita apparentemente tranquilla, ha un lavoro ed è, anche lui, schiavo del nido ikea, ovvero di quel modello prestabilito che la società ci impone di essere. Possiede una casa, un lavoro e una macchina. Ha tutto. Apparentemente.
Soffre di insonnia e il dottore gli dice che non è un grave male. Gli dice di andare a vedere come se la passano i malati di cancro, che si riuniscono in dei giorni prestabiliti. E lui ci va, partecipa, e sta meglio.

"Questa era libertà. Perdere ogni speranza era la libertà. Se non dicevo niente, la gente del gruppo presumeva il peggio. Piangevano più forte. Piangevo più forte anche io. Tornando a casa a piedi dopo un gruppo di sostegno mi sentivo più vivo che mai. Io non ero l'ospite di cancro o parassiti del sangue; io ero il piccolo centro caldo intorno al quale si aggrappolava la vita del mondo. 
E dormivo. Così bene non dormono nemmeno i neonati. 
Tutte le sere morivo e tutte le sere nascevo.
Risorto."

La gente li sta veramente male e lui vive meglio, perché piange e si libera, nonostante non abbia niente. Finchè non arriva Marla. Una bugiarda tanto quanto lui. Hanno in comune quel loro piccolo segreto, ma non sopportano di doverlo dividere, così si mettono d'accordo e si dividono i gruppi di sostegno.

"Per tutta la vita non aveva mai visto una persona morta. Non aveva alcun senso reale della vita perchè non aveva nulla con cui confrontarlo. Oh, ma ora c'erano l'agonia e la morte e la perdita e l'abbandono. Lacrime e fremiti, terrore e rimorso. Ora che sa dove siamo diretti tutti quanti, Marla percepisce ogni momento della sua vita."

Poi arriva Tyler. L'uomo lo conosce in aereo, e Tyler gli piace, gli racconta cose. Quando torna a casa l'uomo scopre che la sua casa è scoppiata, puff. Niente più ingresso, niente più divano, niente più mobili ikea.
Così contatta Tyler e va a vivere con lui. Tyler però, prima di accettare di ospitarlo a casa sua, gli chiede un favore.
Gli chiede di tirargli un pugno. Così nasce il Fight Club.

"Compri mobili. Dici a te stesso, questo è il divano della mia vita. Compri il divano, poi per un paio d'anni sei soddisfatto al pensiero che, dovesse andare tutto storto, almeno hai risolto il problema divano. Poi il giusto servizio di piatti. Poi il letto perfetto. Le tende. Il tappeto.
Poi sei intrappolato nel tuo bel nido e le cose che una volta possedevi, ora possiedono te."

Fight Club insegna a cadere, a perdere ogni cosa e a vivere per ciò che si è, individui senza identità e senza nota.
(So che mi odierete per tutte queste citazioni, ahah)

"Possa non essere mai completo. 
Possa non essere mai soddisfatto.
Possa non essere mai perfetto.
Liberami, Tyler, dall'essere perfetto e completo."

Tutti i segni alle citazioni sottolineate.
Pochi vero? Ahah.
Devo dire che il romanzo mi è piaciuto. Mi piace lo stile di Palahniuk e la trama. I personaggi sono grotteschi e particolari, ma inaspettatamente realistici e veritieri. Si è schiavi del consumismo e, nonostante non approvi proprio in toto ciò che dice Tyler, lo capisco e sono d'accordo.

"Non c'è niente di statico. Persino la Gioconda va a pezzi. Da quando c'è il Fight Club posso far dondolare metà dei denti che ho in bocca. Forse l'automiglioramento non è la risposta. 
Forse la risposta è l'autodistruzione."

Siamo costantemente in balia del tempo che ci passa davanti. Chuck Palahniuk ci mostra un lato della medaglia, quel lato in cui ci spogliamo di tutte le proprietà materiali e siamo liberi. Naturalmente il tutto è anche un po' paradossale e irrealizzabile. Chuck Palahniuk, o meglio Tyler, promuove l'anarchia.

"Solo dopo il disastro si può risorgere. 
- E' solo dopo che hai perso tutto -, dice Tyler, - che sei libero di fare qualunque cosa. -"

E finisco con questa citazione, perfetta direi. Tyler vuole ridimensionare i ruoli, ciò che la gente è e come si comporta.

"Noi siamo i figli di mezzo della storia, cresciuti dalla televisione a credere che un giorno saremo milionari e divi del cinema e rockstar, ma non andrà così. E stiamo or ora cominciando a capire questo fatto."

Voto: 5! Entra a tutti gli effetti nella mia lista dei preferiti in assoluto!
Vi lascio il trailer del film, che ho amato tanto quanto il libro. Brad Pitt e Edward Norton sono perfetti!


Un bacio, Sonia.

8 commenti:

  1. a palahniuk è un grande, ha uno stile che lascia a bocca aperta..però stranamente questo mi manca..da leggere a più presto:)

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  2. DI Palahniuk ho letto "Soffocare" e devo dire che anche in questo romanzo i personaggi sono "grotteschi e particolari, ma inaspettatamente realistici e veritieri", come hai scritto tu!
    "Fight club" ce l'ho in casa e mio fratello lo ha adorato... potrei dargli una soddisfazione e leggerlo ;)

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  3. Non conoscevo il romanzo ma il film, che non ho visto.
    Entra in wishlist: non posso farmi scappare un libro da 5 punti! :)

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  4. Camilla Dagli questa soddisfazione, non te ne pentirai :)

    Veronica ti consiglio di leggere prima il romanzo e poi di guardare il film, per capirlo appieno. Ci sono cose che solo il film ti può dare e altre che solo il libro sa dare! Palahniuk o piace o non piace. O lo si ama o lo si odia, insomma. E' uno stile di scrittura un po' particolare e 'pesante' se così si può definire.
    :)

    Valeottantadue cosa altro hai letto di Palahniuk? Il prossimo che vorrei prendere io è "La scimmia pensa, la scimmia fa". Il titolo già mi affascina da matti.

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  5. Io ho letti diversi suoi libri, e devo dire che mi son piaciuti tutti... ha uno stile particolare, un po' fuori le righe, o lo si ama o lo si odia. Io finora l'ho amato :p
    "Fight Club" ce l'ho in libreria da anni, devo decidermi a leggerlo... grazie per avermi invogliato :D

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  6. Leggilo leggilo Matt, è proprio un bel libro! Concordo, Palahniuk o lo si ama o lo si odia, non c'è via di mezzo!

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  7. Io non ho ancora letto il libro, ma lo farò a breve, lo giuro, però volevo dire un'altra cosa: la copertina. Seconde me è fighissima, ecco. Cioè mi piace proprio.

    Bene, ora posso anche andarmene. Che nessuno racconti il finale, altrimenti vi strozzo. Adieu!

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  8. Ma si tanto si sa che alla fine lui è una zucca.
    Tutta questa storia è l'immaginazione di una zucca!
    Anche io adoro la copertina, btw ♥

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