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martedì 2 luglio 2013

FRAMMENTI DI: 'Le ho mai raccontato del vento del nord' di Daniel Glattauer

Voi dovete capire che non è possibile che pensi, ripensi e temporeggi per quasi una settimana per trovare un'idea decente per proporvi questo post, e dovete capire anche che non è normale che alla fine io mi sia decisa a postare nel modo più banale del mondo. 

Sono settimane, ma che dico, mesi, che cerco un modo originale per propinarvi tutte le citazioni (più o meno belle) che sottolineo, trovo e segno ovunque. 
Si,perché dovete sapere che io sono tipo malata per le citazioni, ne cerco in giro, me le segno ovunque, ho fogliettini volanti sulla scrivania, nel pc, dentro i libri stessi. Sono un caso perso.. 

MA siccome so che c'è sicuramente qualcuno qui che mi sta leggendo che è come (se non peggio) di me, ho deciso di creare questa 'rubrica' in cui farvele conoscere tutte :D
Spero vi piaccia, se avete idee su come postarle in modo più originale e carino, sono assolutamente disponibile e aperta a consigli/critiche!
Le citazioni di oggi provengono dal libro 'Le ho mai raccontato del vento del nord', che mi è piaciuto particolarmente e che rimarrà sempre nel mio cuoricino (QUI la mia recensione). 

Non si dovrebbe pensare di "perdere" qualcosa. Se lo si pensa lo si è perso già.
I vecchi tempi non tornano più. Lo dice già il nome, sono vecchi. I nuovi tempi non possono mai essere come i vecchi. Quando tentanoo di farlo, risultano vecchi e logori, come le persone che li desiderano. Mai rimppiangere i vecchi tempi. Chi li rimpiange è vecchio e triste.
Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente. Emmi, Emmi, Emmi.
Nelle e-mail che le scrivo posso essere la vera Emmi, che altrimenti non sono. Nella "vita reale", se vuoi riuscire, se vuoi resistere a lungo, devi sempre arrivare a un compromesso con la tua emotività: QUI niente reazione esagerata! QUESTO lo devo accettare! QUI devo mostrarmi superiore! - Adegui continuamente i sentimenti all'ambiente circostante, hai riguardo per gli affetti, ti infili nel centinaio di piccoli ruoli quotidiani, fai l'equilibrista, ragioni, soppesi, il tutto per evitare di danneggiare la struttura portante, dal momento che ne sei parte integrante. Con lei, caro Leo, non ho paura di comportami in modo spontaneo, per come sono davvero. Non sto a pensare che cosa si aspetta o non si aspetta da me. Le scrivo liberamente, nient'altro.
Sono fatta così: devo immaginare sempre il peggio, per poter sviluppare gli anticorpi con cui affrontarlo qualora si dimostrasse vero.
Mi scuote nel profondo, mi emoziona, a volte vorrei mandarla a quel paese, ma altrettanto volentieri me la vado a riprendere.
Per mesi, ho visto Emmi in ogni donna che incrociavo per strada. nessuna però poteva competere con quella vera, nessuna poteva farle concorrenza, perché quella reale era al riparo da qualunque pubblico, superata dalla società, isolata, era tutta per me nel mio computer. Li andava a prendermi al lavoro. Li mi aspettava prima, dopo, al posto della colazione. Li mi augurava la buona notte al termine di una lunga serata insieme. E' capitato abbastanza spesso che si trattenesse con me fino alle prime luci dell'alba, nella mia stanza, nel mio letto, si infilasse di nascosto sotto le coperte, accanto a me. Eppure è rimasta sempre irraggiungibile, inafferrabile. Le sue immagini erano così delicate e fragili che non avrebbero retto al mio sguardo concreto senza formare crepe e incrinature. Avevo l'impressione che questa Emmi artefatta fosse di filigrana, tanto che se l'avessi sfiorata anche solo una volta si sarebbe accartocciata. Il suo corpo non era nient'altro che l'aria fra i tasti delle lettere con cui giorno dopo giorno la plasmavo a parole. Un soffio... e sarebbe sparita. Si, Emmi, per quel che mi riguarda è finita: chiuderò la casella di posta, soffierò sulla tastiera, abbasserò lo schermo del computer. Mi congederò da lei. Suo Leo.
La vicinanza non è la sospensione della distanza, bensì il suo superamento. La tensione non è la mancanza di completezza, ma il continuo aspirare a essa senza mai perderla di vista.
E un giorno, ci incontreremo in un caffè o in metropolitana. cercheremo di non riconoscerci o di fingere di non vederci, ci gireremo svelti dall'altra parte. Saremo imbarazzati per ciò che è diventato il nostro "noi", per quello che ne è rimasto. Niente. Due estranei uniti da un passato immaginario, da cui a lungo si sono lasciati ingannare vergognosamente.

Voi cosa state leggendo in questi giorni? Avete già trovato delle citazioni interessanti? Scrivetemele nei commenti e, soprattutto, ditemi se siete fissati/e come me :D
Un bacio, Sonia

mercoledì 26 giugno 2013

RECENSIONE: Le ho mai raccontato del vento del nord di Daniel Glattauer

Buongiorno! 

Come prevedevo, il mio project 10 books, organizzato con dovizia dalla sottoscritta, è andato in fumo dopo neanche due giorni. 
Ero su Tumblr, ho letto una citazione e ho pensato di cercare la trama del libro da cui era tratta. L'ho così comprato e letteralmente MANGIATO in una notte. 
Ma passiamo alla recensione. 
Le ho mai raccontato del vento del nord di Daniel Glattauer.

Un'email all'indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Come in una favola moderna, dopo aver superato l'impaccio iniziale, tra Emmi Rothner - 34 anni, sposa e madre irreprensibile dei due figli del marito - e Leo Leike - psicolinguista reduce dall'ennesimo fallimento sentimentale - si instaura un'amicizia giocosa, segnata dalla complicità e da stoccate di ironia reciproca, e destinata ben presto a evolvere in un sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi. Romanzo d'amore epistolare dell'era Internet, "Le ho mai raccontato del vento del Nord" descrive la nascita di un legame intenso, di una relazione che coppia non è, ma lo diventa virtualmente. Un rapporto di questo tipo potrà mai sopravvivere a un vero incontro?

Ho visto questo libro un bel po' di tempo fa, in libreria. Ricordo di averlo preso in mano, di avere iniziato a leggere le prime pagine e di averlo riposato. Forse, inizialmente, non si presenta al massimo. Un romanzo epistolare in cui i due protagonisti si 'incontrano' solo nelle mail che si scambiano. 
Emmi, la protagonista femminile, intenta a mandare una mail di disdetta di un abbonamento, sbaglia e, invece di inviarla alla rivista LIKE, la invia a un certo Leo LEIKE. I due instaurano così un rapporto di amicizia, che si ferma alle cose che decidono di scriversi via mail. Citando una loro mail, creano un nuovo mondo, un mondo in cui ci sono solo Emmi e Leo, in cui non c'è il marito di Emmi, in cui non c'è Marlene, la ex di Leo, con cui ha una relazione complicata. 
Si susseguono così mail tra i due protagonisti, che si interrogano su ciò che sono, su ciò che passano, fino ad arrivare al momento in cui l'attrazione è talmente forte che in entrambi nasce la voglia di vedersi.